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Trento, 11 giugno 2012
DELLAI PER L’AEROPORTO DI BOLZANO: UN’AUTENTICA FOLLIA
di Marco Boato, gią Parlamentare verde
pubblicato sul Corriere del Trentino

È merito del “Corriere del Trentino” e del “Corriere dell’Alto Adige” aver fatto emergere di fronte all’opinione pubblica regionale, ma anche ad una classe politica di maggioranza e di opposizione del tutto ignara, la notizia che il presidente della Provincia autonoma di Trento si sta predisponendo (“sta valutando l’ipotesi”, come viene detto con un ipocrita eufemismo) a investire risorse del bilancio provinciale, cioè di tutti i contribuenti trentini, nella fallimentare e disastrata situazione dell’aeroporto di Bolzano. È ovvio che il collega presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, e il suo assessore ai trasporti, Thomas Widmann, ne siano entusiasti, insieme a qualche esponente minore altoatesino (l’Udc ad esempio), ma è altrettanto ovvio che ne siano sconcertati e allibiti molti esponenti dell’opposizione sudtirolese, in primo luogo i Verdi per bocca del consigliere Riccardo Dello Sbarba.

C’è francamente da restare allibiti, per quanto riguarda il Trentino. Già ormai molti anni fa è stato merito dei Verdi trentini, insieme ad una larga parte di cittadini, aver fermato l’irresponsabile progetto di un aeroporto civile anche a Trento, promuovendo un referendum. Lascio immaginare in che situazione fallimentare l’ipotizzato aeroporto trentino – anche allora caldeggiato da alcune categorie economiche attente solo ai propri interessi privati, da far pagare naturalmente con il denaro pubblico in totale perdita – si sarebbe trovato nel giro di pochi anni.

Quella lezione evidentemente non è bastata. In una situazione di crisi generale del trasporto aereo (anche Verona, di cui Trento è partecipe, e ancor più Montichiari-Brescia sono in grande difficoltà) e di fronte alla totale débacle dell’aeroporto di Bolzano, dunque il presidente Dellai si appresterebbe ad utilizzare le risorse finanziarie trentine per entrare nell’autentico “buco nero” dell’aeroporto di Bolzano, nonostante lo stesso “Piano nazionale degli aeroporti” all’esame del ministro Passera parli esplicitamente di “progetti di sviluppo territoriale integrato, senza comunque impegno di oneri a carico dei contribuenti”.

L’ “ipotesi” prospettata dal presidente Dellai costituisce semplicemente una autentica follia. È vero che – solo dopo le rivelazioni del “Corriere”, il che la dice lunga in merito a trasparenza e corresponsabilità politica – una nota ufficiale della Provincia precisa che “abbiamo bisogno prima di tutto di disporre del quadro finanziario e del piano industriale, che ancora non abbiamo”. Ma è altrettanto vero che la stessa nota afferma candidamente (starei per dire spudoratamente) che “pur essendo da tempo seguito con attenzione, il tema non è ancora stato inquadrato all’interno di una vera e propria trattativa. Abbiamo espresso una valutazione preventiva su un’ipotesi che ci siamo impegnati ad approfondire”.

Lo ripeto: c’è francamente da rimanere allibiti. Il vice-presidente della Provincia, Alberto Pacher, Alice nel paese delle meraviglie, dice di non saperne assolutamente nulla. Nella maggioranza provinciale questo argomento non è mai stato affrontato, men che meno in qualunque sede politica e istituzionale che comporti anche un confronto con l’opposizione.

Dunque, Dellai e Durnwalder hanno fatto tutto da soli. Eppure si tratta di una questione di enorme rilevanza, tanto più in una fase di drammatica crisi economica e finanziaria, nella quale vengono messi in discussione i diritti fondamentali del lavoro e del welfare, che riguardano la totalità dei cittadini. Quei cittadini contribuenti che vengono chiamati ogni giorno di più a farsi carico dei drammatici effetti della crisi attuale – italiana ed europea -, ma che ora vedrebbero le risorse pubbliche trentine, che provengono direttamente dalle tasse da loro pagate, utilizzate - inutilmente del resto, vista la situazione fallimentare - a garantire un po’ di respirazione artificiale al corpo agonizzante dell’aeroporto di Bolzano.

Bisogna che i cittadini, anche tramite gli organi di informazione, e tutte le forze politiche responsabili alzino forte e chiara la loro voce per impedire questa vergogna, questo scandalo ipotizzato che grida vendetta al cospetto di chi vive e soffre la quotidianità della crisi economica e sociale e che non può accettare di vedere le risorse pubbliche sperperate in una decisione – una “ipotesi”…- semplicemente irresponsabile.

Marco Boato

 

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